Lo scafandro e la farfalla

“….il battito della sua palpebra come lo sfarfallio della FARFALLA è l’unico tramite con il mondo esterno…..lo SCAFANDRO che lo imprigiona e che impedisce qualsiasi movimento e relazione…”. Queste le metafore che fanno da filo conduttore per tutto il libro, un romanzo drammatico ed intenso molto più vicino alla realtà di quanto si possa pensare. L’8 Dicembre 1995 un ictus catapulta Jean-Dominique Bauby nel baratro del coma profondo.
Quando ne esce, tutte le sue funzioni motorie sono deteriorate. Colpito da LOCKED-IN SYNDROME che lo ha lasciato completamente paralizzato senza neanche riuscire a respirare autonomamente, si ritrova con un corpo rigido come lo scafandro di un palombaro e una mente lucida e brillante che non cede alla disperazione ma, grazie al movimento dell’occhio sinistro unico legame con il mondo, riesce addirittura a comporre questo libro.
Giorno dopo giorno per intere settimane, grazie all’aiuto di amici e familiari, indica le singole lettere dell’alfabeto che gli viene recitato secondo l’ordine di frequenza della lingua francese e scrive così capitolo dopo capitolo un grande inno alla dignità di chi è sofferente. Il libro viene pubblicato con grande successo il 7 Marzo 1997, dieci giorni dopo Bauby moriva in seguito ad un arresto cardiaco. Il film tratto da questo romanzo è stato premiato a Cannes ed ha riscosso plausi da critica e pubblico per la grande umanità.
(a cura di Anna Laura Di Leone)